martedì 4 settembre 2012

Giorno numero 3

-Uh, tra pa ta , je suis très chic, uh tra pa te  j'aime Dior...-
Francamente come sveglia preferivo il mio cellulare che zia Fregetta che canta alle 4 del mattino.
Mi alzo dal divano e lei è attrezzata con una valigia/beauty-case  in bagno per truccarmi.
-No zia, dai...- dico io
-Ma tesoro!! Come puoi andare a lavoro con un outfit del genere!!-
-Zia dai, mi hanno preso è questo che conta!!-
-Lindsey, devi essere più  IN dell'essere IN! Tu sei mia nipote e mia nipote non va a  lavorare in una rivista di moda vestita male!- Adesso, io lo so che lei non se ne accorge e che lo fa per il mio "bene",ma non è così.
-Fallo per la zia su..-
-E va bene- sono troppo buona a volte, mi servirebbe essere più cattiva.
Dopo circa un ora di trucco, parrucco e "dress-up" sono pronta per andare.
Per fortuna oggi non piove altrimenti sarebbe stato abbastanza scomodo andare in giro con quei due spazzolini che mi ha attaccato come "ciglia finte".Corro,corro sempre e comunque cambia solo il tacco: da 0 a 12. Salgo sull'autobus come farebbe un ubriaca (non ne avrei tutti i torti con una zia del genere) e vado, sono puntuale oggi, 6.00 precise.Entro e Jamie Jaquiline  mi stava già aspettando , oggi non poteva dire niente, sono stata puntuale come un Rolex.
-Ok, oggi sei stata puntuale- Afferma lei.
-Grazie- ringrazio io salutando a gesti Henry Fellimad  che intanto è al telefono,lui mi risaluta.
-Ora sali a mettere queste riviste nel suo ufficio- mi ordina lei.
-In che ordine?-
-In ordine di pagine, prima quelle che ne hanno di meno e infine quelle che ne sono più numerose.
Saliamo,io , gli spazzolini e la pila di riviste che (tanto per cambiare) fanno il ballo di Sanvito.
In ordine di pagine? Io le mie riviste neanche le metto a posto, le butto dove capita, invece qui hanno un ordine prestabilito.Oggi la gente mi guarda pensando: oggi si è vestita bene l'esaurita delle 10:45!
Mentre stavo in ascensore diretta a portare dei campioni di Jimmy Choo, uno mi ferma e esclama:
-All Collins?- con una faccia sbalordita come se avesse visto Madonna fare la spesa e fare la fila al supermercato.
-No, sono Lindsey Kollack. Non sei il primo a scambiarmi per lei-
-Ci credo, potreste essere gemelle-
-Davvero?-come per dire "non ricordarmelo".
-Sei uguale, posso farti una foto e poi metterla su Twitter?- chiede
-No scusa, magari un altra volta, ma ho un paio esclusivo di Jimmy Choo ancora non uscite per All-
-Allora sei tu la nuova assistente,com'è guardare il capo e vedersi allo specchio?-
-Strano- rispondo io. Per fortuna arrivo al mio piano e saluto il tizio che se non fosse stato per l'ascensore , mi avrebbe sommersa di domande.
-Ecco le Jimmy Choo!- Esclamo io aprendo con la spalla la porta di vetro dell'ufficio di Collins e poi poggiandole sulla sua scrivania .
-Ho bisogno di 6 Giacche di Chanel , quelle scarpe che ho visto ieri e poi chiama Sturbucks per la pubblicità  in quarta pagina, digli che per quella in ottava non c'è problema , ma che per la quarta deve confermare entro le tre . Se chiede spiegazioni digli che anche Versace  ha chiesto per quella pagina.-
-Ok- rispondo io strapiena di cose da ricordare .
Dopo un ora e mezza avevo consegnato le giacche e chiamato per la pubblicità,ma non avevo ancora capito quali erano le "scarpe che avevo visto ieri".
13:30 (1:30 pm)
Risolto il problema delle scarpe, All non ha esitato a chiamare per chiedere a Diego Della Palma un campione di tutti i prodotti ancora non usciti,ha voluto che chiamassi Valeryanne De La Garde , una giornalista francese,per una recensione sulla collezione Autunno-Inverno di Armani.
Jamie Jaquiline mi continua a fissare la doppia C incrociata che ho sulla tasca della mia giacca nera, come se non si spiegasse il perché io sia passata da un maglione verde 5 euro al mercatino a un tallieur di Chanel.E' inutile che se lo chieda, non lo so nemmeno io .
Nel pomeriggio faccio una chiaccherata di 5 minuti con Henry Fellimad , lui sa il nome e il tessuto di cosa indosso mentre io posso dire solo che è nero e che è Chanel.
Verso sera All Collins mi parla di alcuni giornalisti tedeschi e altri russi che dovrebbero venire domani  per un servizio sull'ex Muro di Berlino che ovviamente si terrà in Germania ,  ma  si incontrano qua a Londra.In pratica li dovrò accogliere e fargli fare un giro per l'edificio poi accompagnarli nella sala riunioni e infine presentargli ogni nostro articolo su i loro paesi di provenienza .
Allegramente si fanno le 20:00 (8.pm) e io sono ancora in ascensore per consegnare al capo i campioni di profumi che si contenderanno la sponsorizzazione questa settimana.Ha vinto Chanel. Per fortuna arrivano le 20:30 (8:30 pm) e io corro a casa ,poi mi ricordo che Fregetta si è impossessata della mia stanza. Non ho più tanta fretta. Salgo sul bus e torno a casa.
21:35 (9:35 pm)
Scalino numero uno, scalino numero due , scalino numero tre, storta. Scalino numero quattro, scalino numero cinque , scalino numero sei, storta. Scalino numero sette, scalino numero otto,scalino numero dieci, storta; e via dicendo. Canticchiando "le chiavi non ce l'ho" suono il citofono e chi può rispondere?Zia Fregetta ovviamente!
-Si?- risponde lei.
-Sono io-
-Io chi?- ma è deficiente?
-Sono tua nipote!-
-Mia nipote chi?- ok è deficiente.
-Zia, sono Lindsey, ti ricordi, vivi nella mia stanza..-
-Oh si, entra!- Finalmente, ma chi credeva che fossi : il lupo mangia frutta?
Apro la porta accostata e trovo mia zia da sola a casa in preda a rivoluzionare il mio armadio con abiti dalle 400 sterline in su.
-Da oggi Lindsey ti vestirai così-  mi dice mostrandomi il mio armadio totalmente rivoluzionato e "alla moda".
-Zia ti ringrazio, ma non - mi freno, come posso dirle che lei ha sbagliato e che mi fanno schifo tutti gli abiti che mi ha comprato?
-Dovevi- continuo forzata .
-Tesoro, dovere! Avevi abiti da schifo. Non potevi andare a lavoro conciata con quello che avevi!- esclama lei indicandomi un poncho verde. Ok quello era come era, però era anche un ricordo!
-E dove li hai messi ? I vecchi abiti intendo...-
-Buttati-
-Zia! Ma come buttati?-
-Buttati, è questo che ho fatto. Ti servirebbe una cabina armadio...-
-Una cabina armadio?!?-
-Si certo, dove metto le borse e le scarpe? Per poi non parlare dei cappelli e dei guanti...-
-E dove la vorresti questa cabina armadio?- chiedo io sconvolta e incuriosita.
-Potremmo sacrificare una parte della stanza Hobby- aggiunge lei.
-Tua madre sarà felice di avere un posto per le sue scarpe!-
-Ma mamma non ha un sacco di scarpe!- esclamo io.
-Ma se sotto il letto è pieno di scarpe?!?-
-Prova a chiederle se vuole una cabina armadio- concludo io  arrendendomi alla marea.
Dopo un po' arrivano i miei , erano andati fuori a cena. Io stavo già dormendo (sul divano ricordiamocelo) e sento mio padre che dice: "No, non voglio una cabina armadio nella mia casa!" Io intanto penso "Vai alla grande papà!Continua così!". Mi riaddormento.

lunedì 2 luglio 2012

Giorno n°2

-Trll trll trll trll-
Questo diabolico suono è la sveglia del mio cellulare. Come d'abitudine vado in bagno (con gli occhi ancora chiusi),guardo l'ororogio (serve come stimolante per il cervello, lo attiva), metto il latte sul fuoco, scelgo i vestiti (con tutta l'accuratezza che si può avere alle 4:30 del mattino), mangio al volo, vado in bagno per truccarmi (con un trucco abbastanza pesante:fondotinta e mascara),prendo la borsa,ci butto dentro tutto ciò che mi può servire,apro il cassetto dei calzini-Oh cacca, sono tutti in lavatrice,neanche un gambaletto o una calza, Dio aiutami-,vado da mia madre e cerco di aprire il suo cassetto dei calzini, il rumore di quest'ultimo-la mia collana-il mio respiro-una foglia che cade- fa svegliare mia madre che con la reattività di un bradipo mi indica dove cercare i gambaletti , meglio di niente, saluto mia madre,saluto mio padre, metto le scarpe e vado.Scendo le scale con tutta la velocità che ho e apro la porta del landrone,piove e allora cerco l'ombrello che dovrei avere in borsa,lo apro,è rotto,non fa niente,scendo le scale che mi separano dal cancelletto.Corro,la pioggia mi aggredisce,corro ancora e fisso l'orologio, il lampione che tutte le notti mi impedisce di dormire perchè davanti la mia finestra vedo che inizia a spegnersi ad intermittenza,si accende,si spegne,si accende,si spegne -no non spegnerti-,si accende-dai che devo aspettare proprio qua l'autobus-,si spegne,si accende,eccetera.Dopo venticinque minuti di ritardo arriva finalmente il bus e ci salgo sopra, l'unica cosa bella di prendere l'autobus a quest'ora è che c'è sempre posto.Quei minuti trascorsi seduta sul sedile davanti pregando il signore di far smettere la pioggia che cade,sembrano infiniti.Nel frattempo,oltre a contemplare un punto fisso davanti a me, mi chiedo che cosa mi sia stato assegnato,spero qualcosa di utile.Nuoto,salto,corro,inciampo,corro,nuoto,salto.Questo è lo schema di ciò che faccio per arrivare in ufficio dove Henry Fellimad mi saluta e Jamie Jaquiline mi insulta perchè sono arrivata in ritardo di 5 minuti.
5 minuti cavolo,non mezzora parliamo di un arco di tempo talmente piccolo per cui è ridicolo prendersela.
-Perchè? perchè sei arrivata così in ritardo?-
-Sono solo cinque minuti- dico io poggiando l'ombrello nel portaombrelli.
-Ti rendi conto che  non deve succedere mai più?Neanche se ti rompessi una gamba,un braccio e la mandibola dovresti ritardare.-
-Ok-rispondo io con tono seccato
-Allora ti è stata assegnata una macchina privata con autista da utilizzare durante l'orario di lavoro.Ovviamente per venire e tornare ci devi pensare tu-
-Grazie-
-Ora, Lindsey vai a prendere i campioni di Louis Vuitton al 23esimo piano e poi porta da Macy i volantini della rivista. Corri-
-Si,subito-L'idea di non dover prendere i mezzi pubblici mi alletta alla grande e allora chiamo un certo Lu Xion Ci -è lui il mio autista-. Gli chiedo (salendo in ascensore fino al 23esimo) se mi avrebbe potuto accompagnare da Louis Vuitton ; risponde che sarebbe stato qui sotto dopo 20 minuti e così è stato.Salgo in macchina, Lu è molto simpatico e non centra molto con la moda eppure lavora come autista per All da molto tempo.Sapere di non essere l'unica a non centrar niente in quell'ambiente mi mette di buon umore e mi rassicura.Non è anziano,anzi; è più giovane di me,ma mi racconta di cose che neanche in 27 anni (contro i suoi 23 ) io ho fatto.Quando sono arrivata da Macy sopporto l'isterismo di una commessa, Betty,mi ricorderò questo nome.Consegno i volantini all'isterica e torno in ufficio. Entro con solo una parte del mio piede e già il telefono squilla, guardo il touch screen e il numero della mia forse gemella All sembra non aspettare, premo il tastino verde e non faccio in tempo a chiedere "Pronto?" che lei risponde:
- Sali subito, ora!- attacca e capisco che è una cosa importante.
Corro come un fulmine, l'ascensore non arriva, salgo 4 piani a piedi, sono morta .A quel punto richiamo l'ascensore che arriva per fortuna e ci vado dentro, canticchio qualcosa nervosamente, il viaggio sembra infinito, attraverso i corridoi neanche dovessi scappare da un pazzo con una motosega , la gente stranamente non mi fissa come per dire "dove corre questa pazza" ma sembra pensare "ecco l'esaurita delle 10:45", apro le porte di vetro, entro nell'ufficio di All e con un fiatone da corsa olimpionica mugulo:
-Che c'è?-
-Devi andare a prendere Mayla-il sorriso tradisce il punto interrogativo stampato sulla mia faccia.
-Il chihuahua di Tiffany- aggiunge.
-Ok subito!- Mi giro e vado.Avevo fatto tutto quel macello , per un chihuahua? No, scusa non è possibile,mi ha chiamato con un tono talmente tanto serio, e in oltre chi è Tiffany?Lo chiedo a Henry Fellimad!
-Henry, Tiffany?-
-La nipote, perchè?-
-Emergenza cane-
-Ah Mayla, ti capiterà spesso.-
-Dove va di solito?-
-Alla toletta-
-Grazie, sei un grande-
-Niente ora vai però- Aveva ragione, ho perso tempo devo sbrigarmi sempre qua, che palle.
Lu Xion Ci mi accompagna in una vera e propria SPA per cani, Mayla è la più viziata di tutti i lì presenti.
Consegno i documenti e firmo una delega scritta prima da All Collins.La mia giornata va avanti con questo ritmo di cose superficiali e inutili.
2 minuti alle otto p.m ,solo 32 minuti alla fine della giornata,Londra non fare la scema,non improvvisare un temporale e neanche una guerra civile tra colleghi/colleghe , fammi godere la vista della mia finestra seduta su questa sedia e mangiando un tramezzino prosciutto e formaggio caldo."No" è ciò che questa città risponde;finisco solo di mangiare in piedi,per qualche strana ragione mi chiama Jamie Jaquiline nella sua scrivania, mi parla anche, ma io annuisco senza ascoltarla: sono troppo stanca per capire il mondo intorno a me.
20:30(8:30 pm) : spengo il Mac con grande maestria , gusto ancora il sapore del prosciutto , scendo al piano terra e saluto Fellimad. Giro nella porta girevole color oro,attraverso la strada , prendo l'autobus, quasi quasi vado sopra, si dai per una volta.... Pioggia, un acquazzone, gocce a non finire.Tutto sommato arrivo a casa solo un po' zuppa,apro la porta con molta meno maestria di come uso il Mac,chiavi zuppe e borse grandi con me litigano.
-Ciao- strillo ai miei.
Nessuna risposta, che strano:
-Ciao- ottengo lo stesso risultato.
Sento dei rumori, il mio primo pensiero è : Il computer! Silenziosamente vado in bagno, tolgo le scarpe e prendo un ombrello, come un ninja vado in cucina, un altro rumore,merda sembra che i ladri stiano in camera di mamma, afferro un coltello sporco di limone e corro in punta dei piedi verso la stanza da letto,ancora suoni di metallo, oh Maria, Gesù e Giuseppe fa che sia il gatto, vi prego! I loro respiri si sentono e io ho paura, paura di morire.Entro, aiuto,aiuto,...
-Ferma!- strilla uno.
-Non accendere la luce-
-Ok-rispondo.
-Allora accendila tu-grido io.Perchè l'ho fatto?
-Bada ragazzina che ti sparo-
-Allora spara- al buio non mi prenderà di sicuro.
E lui spara. Il suono più inutile e rumoroso al mondo,direttamente sullo specchio in frantumi; io sono ancora viva ed è questo che conta,mamma e papà oggi uscivano ed è per questo che mi sembrava strano che la porta fosse chiusa senza mandate. Trattengo il fiato per sembrare che sia morta quando in realtà sono attaccata all'interruttore.
-Mark, è morta vai ad accendere la luce.- ho degli ottimi polmoni, ora capisco perchè ho fatto 8 anni di nuoto.Questo Mark si avvicina all'interruttore e io lo afferro per il collo, punto il coltello esattamente tra mento e gola, sento la sua pistola dentro la sua tasca e con la mano destra sfilo l'arma da lì dentro. Più l'uomo si dimena più il coltello si avvicina a bucare la pelle.L'ombrello l'ho lasciato cadere durante lo sparo, sembra un scena di un film.
-Mark accendi la luce- strilla l'altro.
-Se lo fa, lo uccido- chiarisco io
-Non ne hai il coraggio- è vero non lo farei mai, una feritina però si...
-Tu credi?- aggiungo
-Chiedilo a Mark che in questo momento ha un coltello tra mento e gola-
-Mark? è vero?- chiede lui
-Si- risponde con fatica l'uomo.
-Scendiamo a patti, tu lasci stare Mark e noi ce ne andiamo-
-E lasciate tutto sul letto ?-
-Si-
-Soldi compresi?-
-Soldi compresi-
-Allora no-
Lui spara, ancora.
-Ho anch'io la pistola, sai?-
-Davvero allora spara davanti a te-
-Alla cieca?-
-Si ragazzina, proprio così-
-Lo sai che potresti morire se ti colpisco?-
-Spara-
O dio, signore perdonami se puoi, capisco la gravità di questo atto, ti prego.
Punto al soffitto, non voglio uccidere nessuno; sparo.
-Hai fegato...-dice lui
-Sei stronzo...-dico io
-Coda di paglia, io mi guarderei alle spalle...-
-Perchè?-chiedo io...
Cazzo,stavo solo fantasticando, comunque entro in camera e, e...
-Guarda chi c'è?-  accendo la luce.
-Mamma? che ci fai qua?Poi lei chi è???-
-Ma come non la riconosci? è zia Fregetta!!!- si certo, solo con 20 kg in più di silicone.
-Zia?-
-Tesoro, quando ho saputo che ora lavori nella moda, non ho potuto che venire qua da Parigi e congratularmi,...- la zia Fregetta abita a parigi da oltre 50 anni e ha un accento decisamente fastidioso.
-Finalmente hai lasciato stare il mondo noioso dell'informatica e hai preso la giusta strada...-
-No, ma, zia...- cerco di interromperla ma tanto non si ferma neanche di un micro millesimo di secondo.
-Ora ci possiamo scambiare consigli,tu ad esempio cosa preferisci della collezione di Chanel?...-
-Io..- cerco di infilarmi tra le sue parole.
-Sicuramente i cappelli, ti conosco.Ti ho portato anche un regalino- va verso la poltrona e prende uno scatolone impacchettato con un grosso fiocco viola al centro.
-Eccolo qua, aprilo su!-
Lo apro e trovo 3 tallieur : D&G, Armani e Chanel.
-Grazie zia!- ringrazio.Non sono una fanatica di moda però è stato un bel pensiero.
-Tu in quale hotel stai? Ti do una mano con le valige...-
-Lindsey, la zia rimane qui da noi!- aggiunge mamma
-e dove dorme?- contrabbatto io
-in camera tua e tu sul divano.- che gioia!
-Per quanto resti zia?-
-Un mesetto- un mese? un mese sul divano con una zia che disprezza tutto ciò che ami  e che ama tutto ciò che odi? Mi vogliono male? Si!
-Io vado a sistemare le valige in camera tua, Lind- Ok.
La serata scorre tra cose inutili e altre cose futili, verso le 23 (11 pm) vado a dormire, sono stanca morta...daltronde sono in piedi da 18 ore e ne ho solo altre 4-5 di sonno.Buona notte





martedì 1 maggio 2012

Il mio primo giorno di lavoro


Ebbene si, oggi Lindsey Kollack - ingegnere informatico- dopo anni di scervellamento sui libri di matematica, interrogazioni e test di tecnologia,esami e congressi in tutto il mondo, la sottoscritta trova lavoro in .....(rullo di tamburi)..... una rivista di moda.

Tutto è iniziato così ....

Ieri mattina mia madre mi dice: - Lindsey, se non riesci a trovare un lavoro come ingegnere informatico prova con qualcos'altro no? Guarda Queen. Lei ha trovato lavoro in un Atelier, ogni giorno aiuta le spose a trovare l'abito perfetto. Tu sei una bella ragazza e in più sei ingamba perchè non provare a fare l'hostess oppure la ragazza immagine.....-

- Mamma, non voglio fare la ragazza immagine e nemmeno la hostess di qualche compagnia aerea , mi sono laureata in ingegneria informatica e voglio fare quello per cui ho studiato.- rispondo io con tono seccato.E' vero che ho pensato di trovare un lavoro facilmente e non è stato così, ma appena mamma è uscita dalla stanza ho afferrato il giornale e,armata di evidenziatore, ho dato la caccia a ogni lavoro dignitoso. Su 25 possibbilità lavorative le uniche che non mi hanno fatto schifo sono state solo 3.

Perfortuna ero pronta a uscire. Scendendo le scale cercavo di visualizzare il percorso che avrei dovuto fare per il lavoro n° 1 : segretaria di una azienda informatica.

Con tutta la fierezza e la sicurezza di me che ho, dopo 15 minuti a tentare di capire dove sia effettivamente Viale Wanda di siena, attraverso la strada e chiedo in un bar. Tralasciando l'accento polacco del commesso , lasciando stare l'interpretazione di alcuni nomi che (con un po' di sforso) si possono capire e passando sopra il rimpiazzamento di destra e sinistra con i gesti, HO APPRESO CHE L'AZIENDA SI TROVA DALL'ALTRAPARTE DELLA CITTA'.

Lavoro n° 2: commessa in un negozio di informatica.

Riattraverso la strada tornando, al punto di partenza, e con mezzora d'autobus sono arrivata nel piccolissimo negozietto di informatica che aveva mandato l'annuncio sul giornale. Entro e l'odore di chiuso assale la mia mente, un ragazzino di 18 anni mi chiede - Desidera?- . -Sono qui per il posto di lavoro come commessa, ho anche il mio curri...- rispondo

-No guarda stamattina abbiamo già preso la ragazza , è perfetta e domani ritireremo l'annuncio- dice imbarazzato il 18enne.

-Ok- rispondo uscendo.-Merda- penso all'istante. Non mi restava che una possibilità: la rivista di moda; che orrore.
Dio mio, non volevo,non volevo veramente ma, ho bisogno di soldi,magari cambierò lavoro tra un anno oppure tra un mese...  Dopo aver aspettato anni l'autobus, dopo aver sopportato l'ascella di quello accanto a me sono arrivata finalmente in un grattacielo pieno di belle ragazze tutte messe in tiro. Oh mamma sembra una scena de Il Diavolo Veste Prada.  Entro e il Segretario della hall mi dice: - Scusa dove pensi di andare?-
- Ah, scusa sono Lindsey Kollack, vengo per il posto di lavoro- rispondo stringendogli la mano
- Hanry Fellimad, piacere- respiro- Allora tu saresti disposta a lavorare qui per passione o per carriera?-
La mia mente pensava: -nessuna delle due- ma  la mia bocca disse :
- un po' per entrambe-
-Allora faresti bene ad andare ora al diciassettesimo e chiedere di chi sai tu-
Le mie doti recitative sopprimono la mia faccia da punto interrogativo e fanno spazio a un espressione di contentezza e gratitudine , concluse con:
- Grazie-
Mi avvio nel lungo e grosso corridoio osservando le persone frenetiche che vi sono là dentro , in qualche modo riesco ad entrare dentro l'ascensore affolato , quando giro lo sguardo per poi spingere il bottone del 17esimo piano, mi accorgo che per la maggiorparte delle ragazze dentro questo ambiente sono una : nanetta di soli 175 centimetri-sensa tacchi, vestita con un abitino verde e una cinta,borsa,scarpe, elastico per capelli marroni il tutto in allegato con una treccia bionda e degli occhi marroncini. Odio il mondo della moda.
Tornando a noi, sfuttando le doti che la mia intelligenza mi offre, una volta uscita  fermo una modella e le chiedo :
-scusa lei dov'è?-
-chiedi a quel signore la'- mi risponde indicando un uomo di bassa statura.
-grazie- aggiungo io dirigendomi verso lui.
-scusa, lei dov'è?- chiedo
- guarda, prova nel suo ufficio-risponde, si volta verso la mia faccia e capisce la mia situazione.
-dritto e poi a destra , te lo ritrovi di fronte- aggiunge.
-mille grazie- dico, tiro un sospiro di solievo e mi catapulto nell'uffico , nel suo ufficio.
Quando sto per aprire la porta di vetro,una voce irritata mi dice:
-perchè sei qua?non puoi entrare nell'ufficio di All sensa permesso- ottimo sapevo come si chiama lei e ora non mi restava che spiegare perchè ero là.
-colloquio- continuo io .
-scusa ti puoi togliere gli occhiali?- oh no, ero quasi riuscita a farla franca, ho una congiuntivite stratosferica, i miei grossi Carrera la nascondono benissimo ma sensa....
-scusami, ho una congiuntivite veramente brutta,non posso-
-ok ma aspetta lì,non intralciare, non parlare,evita di fare rumore che sta arrivando- ma io mi chiedo perchè non dire All al posto di un soggetto sotto inteso.
Dopo neanche 5 minuti arriva All , i suoi lunghi capelli biondi e le manate sui miei occhiali , non mi fanno vedere il viso della mia "capa".Aspetto altri 10 minuti e l'assistente/schiava mi fa un cenno; a quel punto entro nell'enorme ufficio con le porte di vetro, lei è seduta dietro una grossa scrivania bianca,ora che ci penso tutto lì è bianco,comunque ha dei capelli lunghissimi, come i miei,è disordinata e....mi da' le spalle.
-Dimmi-
-Salve, sono Lindsey Kollack,vengo per il posto come assistente,ho il mio curricuolum,sono laureata in ingegneria informatica e....- mi salta una lente a contatto e non ci vedo più nulla.
-perchè la moda?- chiede All
-Mah, mi sono sempre divisa tra la tecnologia e la moda- che falsità
A questo punto lei si gira (lo vedo dall'altro occhio) e io ritrovo la lente. Gli occhiali sono ancora più sporchi ma gli occhi spalancati di lei e l'incredulezza mia , la portano a dire:
-togliti gli occhiali-
Porto la mano alla montatura ed in men che non si dica: io sono uguale a lei.
-Tu...-esclama lei
-Tu...-contrabbatto io
-Siamo identiche- continua lei. Per un attimo mi sono scordata di avere la congiuntivite.
-Hai detto di chiamarti Lindsey Kollack,vero?-
-Si, lei è invece All ...-
-All Collins. Siediti,puoi darmi del tu-
-Ah ok, non so che altro dire...riguardo il lavoro però ti vorrei chiedere se posso avere una risposta-
-Ok, tornando al lavoro per me è un no ma  se vuoi darmi il tuo numero,così per qualche evenienza.-
Le do un bigliettino da visita (visto che professionalità ???? ) e saluto,esco dall'ufficio,guardo in basso,prendo l'ascensore e appena arrivata nella hall Henry Fellimad mi guarda sensa dire niente.
Attraverso con grosse falcate la porta, la strada e il corridoio dell'autobus ; mi aggrappo ad una maniglia e immediatamente il bus parte. Passate tre fermate un messaggio turba la mia quieta tristezza, quest'ultimo dice: sono la segretaria di All Collins, sei stata presa. Ti aspetto alle 6:00 am , puntuale. Jamie Jaquiline.
C'ero riuscita, avevo un posto di lavoro ora mi mancava solo di svegliarmi alle 4:30 di mattina ed essere bella che pronta alle 6:00 am. Nulla no?
A questo punto mi addormento e le 4 si fanno più che presto: mi lavo,mi vesto,mangio, metto le lenti a contatto, preparo la borsa, mi trucco (poco, perchè a quell'ora sono molto poco attiva) , esco di casa e prendo l'autobus; dopo 50 minuti sono arrivata in ufficio e aspetto.
Jamie arriva subito e mi da una lista di cose che devo fare, a mio parere sono tutte inutili ma, le faccio lo stesso. Credevo che fare tutte queste telefonate non fosse stancante e mi sbagliavo alla grande dal momento che quando ho finito erano le 15:00. Ho ripreso fiato e dei pacchi sono da consegnare ad All, come al solito tocca a me salire di altri 17 piani con tutto questo in mano,11 ragazze altissime e bellissime che fissano i miei Carrrera sporchi e ancora le scatole che ballano la salsa. Fatto questo vado da Dior a testare nuovi profumi che poi in realtà sono uguali a quelli precedenti,vado anche da Michael Kors a scegliere dei vestiti,mi dirigo da Sephora per ritirare i trucchi preordinati da All tutto questo per uno stupido servizio. La nipote vuole una gonna di Armani e da brava zia Lei ne ha fatte fare 2 su misura in modo che nessuno ne abbia una uguale. In oltre da ottima 11enne la ragazzina vuole anche un chihuahua taglia  borsetta che abbia un armadio tutto suo,una sua vasca da bagno e una serie di collari "per ogni occasione". Ore 17:00 ritiro bozzetti Chanel. Ovviamente la mia sosia vuole anche scoprire in anticipo cosa proporranno gli stilisti e per questo mi tocca andare dall'altra parte della città, incortare gente che non conoscono la pronuncia giusta  e che trovano fashion la erre moscia.Apparte questo ho scoperto che per ogni singolo capo , ogni singolo accessorio se non per ogni brillantino c'è un bozzeto completo di spiegazioni della scelta del colore,del materiale, del come indossarlo, di quando indossarlo e cosi via. Alle 18:30 torno in ufficio dove mi tocca rispondere a più telefonate contemporaneamente e parlare a raffica sensa mai bere neanche un goccio d'acqua.Fino alle 20:00 non tocco cibo anche se sto muorendo di fame, oggi non ho avuto tempo per mangiare dal momento che quei 5 minuti liberi che ho avuto li ho usati per andare in bagno e respirare. Arrivate le 20:30 spengo il computer (che è l'unica cosa in cui sono esperta là dentro) e metto a posto la miriade di post-it e liste e foglietti e cartellini e va bene taglio corto: tante cianfrusaie accumolate quest'oggi. Uscendo saluto Henry Fellimad e prendo l'autobus, trovo miracolosamente un posto a sedere pronto ad essere usato da me e scarto il panino che avevo iniziato a mangiare alle 8:00 pm gustandomelo come mai ho fatto.Arrivo a casa stanca come non mai e terrorizzata all'idea che domani mi sarebbe capitato qualcosa di simile. Mia madre mi dice:
-Lind allora come è andata? sei stanca ? hai fame? ti preparo un bagno caldo ? vuoi una cioccolata calda?sono simpatici i tuoi colleghi?-
-mamma ti rispondo in ordine : abbastanza bene,si,si,no altrimenti corro il rischio di addormentarmi nella vasca e affogare,no,non ho avuto tempo di conoscerli e poi aggiungo calmati!- in tutto questo mi levo le scarpe, tolgo i Carrera e mi dirigo verso il bagno,salgo lo scalino e mi fiondo davanti lo specchio per vedere come va la congiuntivite. Il collirio è funzionato, posso mettere il mascara (è il mio "trucco pesante"). Mentre tolgo le lenti a contatto chiedo a mamma:
-Ma quando mi avete adottato, per caso vi hanno detto che avevo una sorella che ne so' gemella?-
-Sai che non mi ricordo... aspetta che chiedo a tuo padre, William ma Lindsey ha una sorella che tu ricordi?-
-Bea, per quel che mi ricordo ha una sorella che è stata adottata il giorno dopo di lei-
-Grazie- rispondo io. Cavolo e se io e All fossimo gemelle? Uh, rabbrividisco all'istante, provate a pensare di vivere un esistenza più o meno felice per 27 anni e poi arriva una,così a caso, che è uguale a te esteticamente ma completamente diversa dentro.Per quanto io voglia non credere che lei sia mia sorella, non trovo il perchè mio padre mi avesse mentito,tanto per lui non cambia nulla, poi effettivamente siamo uguali e andare contro la genetica mi sembra veramente superbo ma per ora le possibilità sono sempre e comunque al 50%. Ora imposto la sveglia alle 4:30 in modo da essere puntuale anche domattina, comunque oggi ho scoperto che mi è stato assegnato qualcosa, ma non ho capito cosa.